venerdì 5 giugno 2009

Ecco la nostra classe, 1 al del liceo scientifico...la vincitrice!!!
Da sinistra: Luca Vantaggioli, Nicola Baldoni, Valerio Taboriti, Michol Cappelletti, Leonardo Salvucci, Lorenzo Mastrofabi, Edoardo Cicogna, Edoardo Falchetti, Filippo Gemma, Stefano Amici, Carlo Alberto Petrancola Costanzi, Tommaso Morichini, Giulio Grasselli, Mattia Porcu, Giacomo Di Dio, Elia Ruggeri, Chiara Cesari, Bianca Costantini, Giulia Musci, Angelica Di Giacomo, Mariaelena Mosconi, Arianna Antonelli e Livia Perosino. (un bacio grande a Jaquelyn Micanti che per motivi di salute non è presente in questa foto)

In fine volevamo ringraziare la prof.ssa Lotti e la prof.ssa Calzibelli che ci hanno aiutato a realizzare e ad essere i vincitori di questo blog!

Gli alunni della 1 al

giovedì 21 maggio 2009

Uno strano rifiuto


...Pochi giorni fa la nostra classe, 1 al del liceo scientifico "A.Volta", è andata a visitarela discarica di Sant'Orsola e la stazione ecologica di Castel Ritaldi...Tra le tante foto scattate ho scelto di mostrarvi la + bella secondo i miei gusti!!!
E' un rifiuto molto raro e si trova solo nella regione dell'Umbria...

Apparte ciò, la discarica di Sant'Orsola è molto ben organizzata, grazie anche al lavoro che svolgono gli addetti della stazione ecologica di castel ritaldi. Sfortunatamente tra 2 anni il suo operato cesserà, ma verrà coperta da un ricco strato di terra per poter tornare a far parte del paesaggio che la circonda.

mercoledì 20 maggio 2009

Anche i Simpson vengono colpiti dai rifiuti


Questa volta, invece di scrivere il solito post sui rifiuti carico di avvertimenti e morali varie, volevamo presentarvi qualcosa di meglio.

Vi conviene prendere un pò di tempo perchè il link sottostante vi trascinerà direttamente nel giallo mondo dei Simpson.


Ci ha colpito parecchio perchè, se guardato con spirito critico, dà una buona idea di come la pensino molte persone riguardo la questione rifiuti; Homer è stupido da come si comporta ma è proprio in questo modo che noi pensiamo ed agiamo.


Godetevelo ma state attenti nel saper cogliere il messaggio destinato a tutti noi.




Voglio invitare tutte le persone che hanno visto questo episodio a commentarlo e dare la propria opinione per avere un confronto con tutti gli altri.


venerdì 15 maggio 2009

Jamie Lerner e Curitiba: da 30 anni la città ecologica

La storia che sto per raccontarvi è ambientata nei primi anni '70, quando il Brasile era sotto dittatura fascita, per placare le acque agitate della politica, a Curitiba viene eletto sindaco un inoffensivo esperto di architettura, il trentatreenne Jaime Lerner.
Curitiba è oggi un esempio per tutto il mondo per le soluzioni di urbanistica e di vita ambientale, è anche stata eletta capitale americana della coltura nel 2003.
E' la città piu verde al mondo(55 metri quadri di verde per abitante) ed inoltre presenta anche un terzo della povertà rispetto al resto del brasile, con il 96% di alfabetizzazione e con l'83% della popolazione che possiede un titolo di studi superiori.
Già, è una storia vera.

La prima "impresa" di Lerner è stata creare un'isola pedonale, in seguito si è occupato dei trasporti pubblici (gli autobus di Curitiba trasportano 20.000 persone ogni ora e compiono ogni giorno una distanza pari a 9 volte il giro del mondo; dopo i cambiamenti un quarto degli autisti ha rinunciato ad avere un'auto, nonostante il traffico scorrevole e gli ingorghi inesistenti).
Ma anche il problema delle baraccopoli era pressante: è stato affrontato trovando sistemi semplici in grado di offrire effetti positivi immediati e un cambiamento radicale della cultura a lungo termine. E' la fantasia delle soluzioni quello che stupisce di più. Sembrano pazze ma contengono un'efficienza enorme.Ci sono servizi di distribuzione quotidiana di pasti gratuiti. Sono state costruite 14 mila case popolari. Ma si è agito anche distribuendo piccoli pezzi di terra per orti e per costruire case. I materiali di costruzione vengono acquistati con un finanziamento comunale a lungo termine ripagato con rate mensili pari al costo di due pacchetti di sigarette. Ogni nuova casa riceve poi in regalo dal comune un albero da frutta e uno ornamentale. Il comune offre anche un'ora di consulenza di un architetto che aiuta le famiglie a costruirsi case più confortevoli ed armoniose. I quartieri poveri di Curitiba sono i più belli del mondo.

Per quanto riguarda la differenziazione dei rifiuti esiste un servizio di camioncini che girano per la città scambiando due chili di immondizia suddivisa con buoni acquisto che permettono di acquistare un chilogrammo di cibo (oppure quaderni, libri o biglietti per gli autobus). Così il 96% dell'immondizia della città viene raccolta e riciclata.

Per migliorare le condizioni lavorative, esistono i cosidetti microcrediti, grazie ai quali i giovani possono aprire attività in proprio, ma ci sono anche 30 biblioteche, 20 teatri, 74 musei e centri culturali e tutte le 120 scuole della città offrono corsi serali. Vengono organizzati corsi di formazione professionale per 10 mila persone all'anno. Gli abitanti di Curitiba sono collegati a un "Telefono della solidarietà" che permette di raccogliere elettrodomestici e mobili usati che vengono riparati dagli apprendisti artigiani e rivenduti a basso prezzo nei mercati o regalati.

Con questo ho accennato solo a qualche opera di Lerner, ma è sorprendente sapere ciò che è stato in grado di fare, cambiando una città in maniera radicale, mentre noi, popolazione dei cosidetti paesi sviluppati, viviamo ancora immersi nelle polveri sottili, senza preoccuparci troppo dei problemi ambientali, pur essendo perfettamente coscenti della loro gravità.

Ecco qualche collegamento utile a video ed ad articoli piu ricchi:

http://www.promobrasil.it/Album/Curitiba/Curitiba.htm
http://matteoincerti.blogspot.com/2008/10/jaime-lerner-cambiamo-prospettiva.html
http://guidoromeo.nova100.ilsole24ore.com/2009/02/jaime-lerner-al-made-la-necessit%C3%A0-di-un-sogno-per-cambiare-le-citt%C3%A0.html

La discarica di S.Orsola e la piattaforma di reciclo di Castel Ritaldi




Qualche giorno fa la classe 1Al del liceo scientifico"A.Volta", si è recata alla piattaforma di reciclo della Bruna e alla discarica di S. Orsola. E' stata un esperienza molto bella e importante dove abbiamo potuto vedere tutti i vari procedimenti dei rifiuti che vengono reciclati e anche la fine di coloro che non si possono reciclare ,e che quindi vengono spediti alle discariche.

giovedì 14 maggio 2009

Miracolo trash nelle Marche

Uno dei prodotti locali di cui i Castelli di Jesi vanno più fieri è sotto terra. Prima della sepoltura aveva un aspetto ripugnante, in altre regioni italiane ha rischiato di scatenare una guerra e, naturalmente, non è il Verdicchio, sublime vino bianco endemico di queste colline. Si tratta, invece, dei rifiuti e per estensione del luogo che li smaltisce, una delle discariche più all'avanguardia d'Italia, con impatto ambientale pari a zero, che produce energia elettrica gratuita, è pressoché invisibile e garantisce al paesino che la ospita un reddito procapite degno di una metropoli. Il miracolo avviene a Moie, nell'entroterra marchigiano, e comincia quasi vent'anni fa, quando il piccolo centro decise di ipotecare il proprio futuro puntando sul pattume.

Sandro Grizi, assessore alla cultura dice: "In principio eravamo cinque Comuni disponibili al progetto, poi gli altri si tirarono indietro, avevano paura. A quel punto, si trattò di far accettare la cosa alla gente. Da giovane consigliere comunale andavo alle riunioni con i contadini, e loro minacciavano di rompermi le sedie in testa: temevano per i raccolti".

La discarica venne scavata fra gli "interminati spazi" leopardiani, secondo i criteri più rigorosi: scegliendo un sito che garantiva la perfetta impermeabilità grazie a uno strato sotterraneo di argilla spesso due chilometri e mezzo, prevedendo un sistema di recupero dei gas di fermentazione e uno di riciclo dei rifiuti organici in fertilizzanti di qualità. Rispettando come un dogma l'integrazione con l'ambiente circostante. Mauro Ragaini, direttore generale dell'azienda pubblica che gestisce la discarica, la Sogenus, sottolinea: "Nessun problema con la giustizia".
Il risultato, dopo 18 anni di operazioni, parla da solo. O meglio tace, nel senso che è come se non esistesse. Visitando il sito in una giornata estiva calda e senza vento, si stenta a credere di trovarsi in una discarica che smaltisce 180 mila tonnellate l'anno tra rifiuti urbani e speciali.Nessun afrore, niente uccellacci in volo sui 40 ettari di conche, metà dei quali, ormai saturi, sono stati ricoperti, piantumati e sono tornati a essere colline boschive indistinguibili da quelle vicine. Una volta esaurita, la discarica sarà, appunto, un bosco.

E il principio che lo permette è elementare: l'immondizia viene scaricata sul fondo di un cratere di un milione di metri cubi e interrata entro le 24 ore successive.La rete di tubazioni che scaturisce dai tumuli convoglia il biogas a una centrale di conversione che produce elettricità per 40 milioni di kW l'anno, più del fabbisogno dell'intero Comune. Ne avanza infatti il 40%, che compra l'Enel.

A breve partirà, sempre a Moie, la costruzione di un campus ultramoderno dove si concentreranno le scuole di primo e secondo grado del circondario (spesa prevista, 13 milioni) e un palazzetto dello sport da 2,8 milioni. Nel dare le cifre, l'assessore al Bilancio Umberto Domizioli precisa che l'80% del reddito della discarica deriva dai rifiuti speciali, quindi il Comune spende soldi che non arrivano dai cittadini, bensì dalle aziende. "Venti anni fa", conclude Grizi "Moie era un agglomerato informe sparso lungo la strada provinciale. Grazie ai rifiuti l'abbiamo trasformato, e non credo di peccare di presunzione se dico che stiamo dando un'anima a un paese che ne era privo". Come ci insegnano le sacre scritture, il corpo, al pari dei rifiuti, è destinato a tornare alla terra: è l'anima che resta.
Per informazioni più dettagliate vedi il seguente link: http://dweb.repubblica.it/dweb/2009/01/31/societa/societa/056bas63156.html

mercoledì 13 maggio 2009

Il futuro delle discariche

Dove riuniremo i nostri rifiuti finiti una volta che non avremo più una discarica?
Oggi la discarica di S. Orsola è usata a livello regionale, ma dovrà essere chiusa tra due anni.
Quando arriverà il giorno della chiusura, l'unica discarica più vicina a noi si troverà a Orvieto.

Ma un giorno anche quella verrà chiusa come lo saranno tutte le altre discariche in Italia.
Allora avremo due possibilità:
- trasformare le nostre città in discariche, dato che molto probabilmente abbandoneremo i rifiuti sotto casa trasformando le nostre strade in letti di fiumi di percolato prodotti dai rifiuti uniti all'acqua piovana;
-oppure potremmo cercare delle soluzioni che renderebbero i rifiuti utili, come l'idea di costruire termovalorizzatori o stabilimenti in grado di usare il biogas prodotto dai rifiuti, o i rifiuti stessi per creare energia elettrica.

Questi produrrebbero basse quantità di sostanze inquinanti,così da rendere il nostro mondo migliore perchè utilizzando i nostri stessi rifiuti per produrre energia, ridurremo anche lo sfruttamento delle materie prime.

Allora l'inquinamento che ne deriva diminuirà, permettendo così al nostro pianeta di riacquistare la sua bellezza naturale.